Cos’è il Narcisismo e come uscirne
La parola narcisismo è ormai divenuta di uso comune, la usiamo quando ci riferiamo a persone che pensano a postare selfie o stories continuamente su Instagram o i piatti preferiti su Facebook oppure quando parliamo di persone che consideriamo troppo pieni di sé e presuntuose.
Per la psicologia il termine narcisismo indica anche un disturbo della personalità, si tratta di persone che spesso sono protagoniste di “relazioni tossiche” ed è importante imparare i riconoscere i segnali di una relazione che può portare a sentirsi impotenti e inferiori.
Molte persone possono dire di trovarsi o essersi trovati in una relazione con un Narcisista. Cosa fare se ci si trova in queste situazioni?
La psicologia è una scienza che studia in un’ottica di complessità e tenta di cogliere più aspetti di una determinata situazione.
Come psicoterapeuta mi sono accorto di quanto sia difficile liberarsi di una relazione tossica con un narcisista.
Ci possono essere molte motivazioni alla base dell’impossibilità a terminare una relazione che non soddisfa più e non fa sentire amati.
Oltre alla paura di cambiare, paura di stare soli, bassa autostima, ci possono essere anche degli aspetti della personalità dei partner di narcisisti che possono portare a reiterare la sofferenza pur di non perdere la relazione sentimentale.
Ciò che ritengo sia fondamentale è riconoscere che il rapporto che si sta vivendo è proprio una relazione disfunzionale.
Bisogna liberarsi dai vissuti di colpa e di vergogna che possono appartenere alla propria personalità e che non permettono di ricercare una relazione sana e soddisfacente.
Per poter riconoscere un narcisista non si deve fare riferimento al suo uso più comune che si riferisce a qualcuno di vanitoso, eccentrico o che ama condividere aspetti della sua vita.
In realtà, il Narcisista èun individuo con un disturbo molto profondo nella sua autostima e riconoscerlo non è sempre molto facile.
Riconoscere un narcisista
Una persona con un disturbo narcisista ha 3 caratteristiche principali: mancanza di empatia, bisogno eccessivo di ammirazione e grandiosità, queste 3 caratteristiche devono essere parecchio evidenti per poter parlare di un disturbo di personalità e devono causare delle difficoltà al lavoro, nelle relazioni sentimentali o nella vita in generale. Possono apparire come persone molto sicure di sé e che ricercano ammirazione ma in realtà sono individui molto fragili.
Quanto detto potrebbe non bastare per identificare un narcisista.
Esistono infatti almeno due tipi di narcisismo che all’esterno appaiono come opposti e molto diversi ma internamente e psicologicamente sono molto simili.
Il narcisista descritto prima può essere più facilmente riconoscibile ed è spesso quella persona che appare molto sicura di sé, boriosa e che non ha interesse di cosa pensino/provino gli altri, a meno che non sia per lui in qualche modo utile.
Ma esiste un altro tipo di narcisista che appare come timido, introverso e viene definito come ipervigile o covert. Sono personalità parecchio ritirate e tendono a vivere ai margini delle relazioni sociali e non hanno una vita sociale che può definirsi soddisfacente.
Anche se potrebbe sembrare di parlare di due personalità opposte, il cuore della loro psicologia non è dissimile, infatti, anche il narcisista ipervigile ha un grosso problema di autostima e di grandiosità, che però tiene per sé e non manifesta in maniera plateale come fa il primo tipo di narcisista.
Tende più a desiderare che gli altri lo apprezzino per le caratteristiche uniche ed elevate che ritiene di possedere ma raramente si espone, proprio per paura che di non essere apprezzato e perciò rimane ai margini.
Il bisogno eccessivo di ammirazione è identico al narcisista borioso e arrogante. In entrambi i casi c’è un forte senso di vuoto e vergogna che viene negato con grandiosità ed egocentrismo. Allo stesso tempo, entrambi, desiderano vivere relazione autentiche e reciproche, relazioni che però non riescono quasi mai a costruire ritrovandosi isolati.
Le persone che si trovano a vivere con un narcisista possono ricordare di aver conosciuto una persona brillante e sicura di sé, intelligente e disponibile all’inizio della loro relazione. Col tempo poi, la loro attenzione diventa sempre più superficiale e viene fuori la loro mancanza di empatia, il disinteresse verso i punti di vista degli altri, la tendenza a criticare e altre caratteristiche che possono rendere una relazione con loro tossica. La sensazione è di sentirsi non ascoltati e non visti e l’unica possibilità di entrare in contatto con il narcisista è quello di ammirarli e seguire le loro regole.
Il più grande ostacolo nella vita dei narcisisti è proprio la loro difficoltà nel mantenere delle relazioni intime e questo può essere molto rischioso per i loro partner.
Il rischio è che si subisca costantemente un atteggiamento arrogante e disinteressato in attesa che le cose cambino in futuro ma questa attesa rimane per essere continuamente delusa più e più volte.
Può svilupparsi una credenza cognitiva per cui riuscendo a migliorarsi in tutte le cose che lasciano deluso il narcisista si riuscirà, un giorno, a soddisfare le sue illimitate esigenze.
Il motivo per cui tante persone rimangono incastrate in queste difficili situazioni ha a che fare con le caratteristiche individuali e di personalità, così come a possibili traumi relazionali vissuti, che li portano a ricercare queste relazioni tossiche e qui si aprono dei circoli viziosi che sembrano non finire mai.
Psicoterapia e Relazioni Tossiche
È importante riconoscere di ritrovarsi in una relazione con un partner, un amico o un collega che ci fa sentire che non siamo mai abbastanza per le sue aspettative e ricercare altre relazioni in cui si è accettati per quello che si è, senza la necessità costante di convincere qualcun’altro di essere all’altezza di aspettative di perfezione.
Tutti gli esseri umani hanno limiti e vulnerabilità e vale la pena stringere relazioni profonde esclusivamente con chi ci accetta e apprezza per ciò che siamo.
Nel mio lavoro di psicologo e psicoterapeuta ho aiutato diverse persone a riconoscere che stavano attuando un circolo vizioso relazionale con narcisisti che non gli permettevano di essere felici ma allo stesso tempo non riuscivano a distaccarsene. Le tecniche della psicoterapia psicodinamica aiutano a diventare consapevoli del proprio modo di essere e dei propri bisogni per evitare di ricadere costantemente negli stessi errori relazionali.
La psicoterapia può essere di aiuto per una persona con un disturbo narcisistico?
La possibilità di poter o meno aiutare un narcisista con le tecniche psicologiche è una questione che ha ancora oggi un ampio dibattito nel mondo della psicologia clinica e della psicoterapia, e come potete immaginare, è difficile che una persona con questo disturbo richieda un aiuto esterno.
Io credo che questa possibilità dipenda molto dal tipo di problema di cui stiamo parlando.
Come viene descritto dalla Psicologia Psicodinamica, infatti, dobbiamo distinguere quale sia il grado di gravità del disturbo e differenziare se si tratti di uno stile di personalità o di un disturbo vero e proprio.
È necessario valutare come la persona di collochi all’interno di un continuum di complessità narcisistica.
Potremmo dire che tanto più si tratti di alto funzionamento, tanto più è possibile aiutare il narcisista a riconoscere quali comportamenti gli causano problemi relazionali e sostituire questi comportamenti con alcuni più funzionali adattivi.
I miglioramenti possono essere molto lenti e faticosi ma con una buona relazione terapeutica si riesce ad evitare che continui conflitti e scontri facciano parte costante della vita di un narcisista.